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23 SETTEMBRE: SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA

23 SETTEMBRE: SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA

Coalizione Civica per Padova aderisce allo sciopero globale per il clima indetto come ogni anno da #fridaysforfuture
Appuntamento alle 9:00 in piazzale Stazione. Esserci è importante, per il nostro futuro, per il futuro della Terra.
A domani!
A due giorni dal voto, con gli effetti dei cambiamenti climatici che solo una settimana fa hanno fatto vittime di persone e territori nel centro del Paese, non c’è sciopero più giusto.
E come sempre, sono i ragazzi e le ragazze a guidarci.

SAÏRA, NON ANDARTENE, ABBIAMO BISOGNO DEL TUO CORAGGIO E DELLA TUA MELANINA

SAÏRA, NON ANDARTENE, ABBIAMO BISOGNO DEL TUO CORAGGIO E DELLA TUA MELANINA

Cara Saïra,
ci rivolgiamo a te dopo la tua coraggiosa denuncia per l’episodio di razzismo di cui sei stata vittima, e dopo le parole con le quali hai spiegato quanto è accaduto su quell’autobus, il cui autista non si è fermato allo stop da te richiesto, e alla fermata successiva, per farti scendere, ha chiesto il biglietto solo a te, perché hai un colore diverso, e per questo sei sospettata di essere una abusiva, di non rispettare le regole, anche se invece sei una studentessa dell’Università, e anche se il biglietto, anzi l’abbonamento annuale, lo avevi, e non hai voluto mostrarlo perché solo a te veniva chiesto, e quando poi è arrivata la polizia municipale e ha chiesto i documenti innanzitutto a te, e tu lo hai tirato fuori, hai lasciato gli agenti stupiti e con un palmo di naso, dando una lezione di dignità e di coraggio a tutti; e abbiamo ascoltato le parole amare, con le quali hai detto che queste cose accadono ogni giorno a tante persone come te, e dolenti, con le quali hai fatto emergere il tuo dolore e la tua dignità, la tua forza ma anche il tuo sconforto, annunciando che alla fine dei tuoi studi ad Agripolis andrai via da qui, lascerai Padova e forse anche l’Italia.
Noi ti scriviamo innanzitutto per chiederti perdono, per non essere ancora riusciti a costruire quella società accogliente e interculturale per la quale pure ci battiamo ogni giorno, per ringraziarti, per le tue parole e i tuoi gesti di dignità, di coraggio, di fermezza e di civiltà, e per chiederti di non mollare, di non andartene, ma di restare a lottare con le tante persone che a Padova, come altrove, si battono contro il razzismo e per una società colorata e accogliente, per realizzare la quale abbiamo tutti insieme bisogno anche della tua dignità, della tua fermezza, del tuo coraggio, e della tua melanina.
PS L’assessore Ragona ha già pubblicamente condannato l’episodio. Aspettiamo la condanna anche di Amministrazione e Consiglio comunale, e le scuse di Busitalia. #saïra #busitaliaveneto

Il primo Consiglio Comunale 2022-2027

Lunedì 4 luglio 2022 si tenuto il primo Consiglio Comunale della nuova Amministrazione.
Oltre all’insediamento del Consiglio e la votazione del Presidente, si sono votate le Linee Programmatiche di Indirizzo per i prossimi cinque anni.
La Consigliera Chiara Gallani ha letto l’intervento scritto assieme alla Consigliera Marta Nalin per il gruppo di Coalizione Civica per Padova.

Di seguito al video, che si può vedere con risoluzione migliore qui, il testo del discorso

https://youtu.be/Q-RlNrYUAbs

 

 

“Oggi, in questo primo consiglio aperto a tutti anche nella scelta simbolica del luogo, come cinque anni fa, ci apprestiamo a votare gli indirizzi generali di governo per i prossimi 5 anni
E oggi l’apertura di questa Consiliatura è molto diversa dalla scorsa:
Non c’è l’entusiasmo della prima vittoria, della messa alla prova di un programma nuovo e coraggioso e di un’immagine nuova di Padova.
C’è invece la soddisfazione per l’apprezzamento del lavoro che quel programma ha messo a terra, c’è l’esperienza di questa compagine di Governo e c’è tutto il raccolto di quanto fatto che è anche un solido canovaccio da cui partire e di cui tutti siamo stati parte nella costruzione, realizzazione, supporto.
Abbiamo sostituito la parola degrado con la parola rigenerazione, abbiamo ricucito la ferita tra amministrazione e cittadinanza, abbiamo portato Padova tra le città più importanti del paese dal punto di vista della sostenibilità ambientale e sociale. Una Padova accogliente, più verde, una Padova delineata nei suoi Piani di sviluppo più coraggiosi, dal Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, al primo Piano del Verde e al Piano degli Interventi.
C’è anche quello che non era previsto, le conseguenze della pandemia: sanitarie, sociali, economiche ed ambientali, il Piano nazionale di resistenza e resilienza e le opportunità che ha offerto e che offre.
C’è l’attualità fatta di diseguaglianze in enorme crescita, come confermano i recenti dati ISTAT che ci raccontano per il 2021 i livelli record di povertà assoluta. Per Padova, tra povertà assoluta e relativa, stiamo parlando di circa 35.000 persone che faticano a tenersi a galla e di bisogni in continuo aumento e che nel tempo riguardano sempre di più chi lavora e le persone più giovani. La povertà da considerare non è soltanto quella economica: spesso si somma alla povertà di relazioni sociali, educativa e di accesso al servizio sanitario.
E c’è quello che era ampiamente previsto e che dobbiamo affrontare anche se ancora non lo si vuole vedere fino in fondo: la crisi climatica e ambientale globale e locale, i nostri fiumi in secca, la Marmolada che si spacca e travolge, i nostri territori per la metà urbanizzati, un consumo di energia non sostenibile numeri alla mano.
La crisi climatica è la principale questione da affrontare, e la transizione deve essere al centro di tutte le nostre politiche, il punto in cui i desideri ed i progetti che abbiamo messo nel nostro programma condiviso si incontrano; è la sfida più importante dei nostri anni; comincia a non essere più una questione di vivere meglio, ma una questione di sopravvivere.
Se negli scorsi anni la nostra meravigliosa città è riuscita ad affrontare alcune delle emergenze più imprevedibili e drammatiche, è dovuto proprio a un programma coraggioso, a lungo termine e con la vista lunga, capace di proiettare nel concreto e nelle azioni grandi o piccole un’immagine più vasta ed alta, poggiando e iniziando ad unire i tasselli di una comunità viva, fatta di governo condiviso, dagli enti territoriali, questo in primis, alla rete di volontariato, di organismi intermedi, di categorie e di singoli.
E su questo la città ha rinnovato il mandato, accordato fiducia, chiesto di assumerci la responsabilità di governo sulla base di quanto fatto e di come è stato fatto, sulla base delle crisi affrontate e di quelle presenti e future, e di farlo assieme, un governo partecipato, in ascolto e permeabile alla città e ai suoi crescenti bisogni.
La città delle persone, una città viva, giusta, che non lascia indietro nessuno. Per non lasciare indietro nessuno è essenziale lavorare e governare per la comunità in senso ampio, lavorare per il territorio che la nostra comunità abita e per gli esseri viventi che lo abitano: un ecosistema urbano che è capitale naturale, umano, sociale, lavorativo, storico.
La città è lo spazio dove si toccano con mano gli effetti delle cose che succedono nel mondo, ed è lo spazio dove oggi si stanno concentrando le richieste globali di risposta a quel che accade: questi cinque anni ci danno la grande opportunità di mettere a frutto quel percorso tracciato con impegno e immaginare e mettere nero su bianco percorsi altrettanto nuovi e altrettanto coraggiosi
Come gruppo di Coalizione civica per Padova siamo convinte dell’inscindibilità della giustizia ecologica e della giustizia sociale e intendiamo sostenere, stimolare, accompagnare e vigilare sull’amministrazione che si incarica di governare la città nei prossimi 5 anni perché faccia di questi due principi le basi della propria azione e prosegua lungo il cammino avviato, adottando politiche che mettano al centro davvero le persone e il territorio.
Le persone, valorizzandone talenti e desideri; il territorio, concretizzando politiche e scelte pragmatiche e radicali che affrontino e reagiscano all’emergenza climatica.”

COMUNICATO DEL COORDINAMENTO POLITICO DI CCP

COMUNICATO DEL COORDINAMENTO POLITICO DI CCP

Coalizione Civica ha dato un’impronta decisiva negli scorsi cinque anni di amministrazione comunale proponendo e praticando una trasformazione radicale della città in termini di giustizia sociale e giustizia ambientale, oltre che nel metodo dell’attività politica.
Ha contribuito con grande generosità e molti contenuti alla stesura del programma dell’alleanza che sostiene Sergio Giordani per questo secondo mandato.
E’ un programma che sentiamo nostro, e metteremo tutte le nostre energie nel sostenere e monitorare la sua realizzazione.
I risultati del voto e gli equilibri interni alla maggioranza portano Coalizione ad essere rappresentata in Giunta con un solo assessorato, anche se, in considerazione del lavoro svolto nello scorso quinquennio, la cui qualità è stata più volte riconosciuta dal Sindaco ed è testimoniata anche dal risultato personale di tutti e tre gli assessori uscenti, abbiamo ritenuto corretto rivendicare un peso maggiore.
Abbiamo condotto, come sempre, collettivamente e in modo trasparente, il processo di scelta sui temi da prediligere. Era del tutto impossibile per noi scegliere in astratto fra giustizia sociale e giustizia ambientale: sono i due pilastri sui quali si basa il nostro agire ed il nostro progetto di città.
Tuttavia, data la differenza nella consistenza del pacchetto di deleghe che erano state offerte a Coalizione Civica nei due diversi ambiti, elemento che ha portato la nostra Assessora uscente al Sociale, Marta Nalin, a ritirare la sua disponibilità, abbiamo scelto l’articolazione di deleghe che pensiamo ci dia maggiori possibilità di azione incisiva all’interno dell’amministrazione.
Entra quindi in Giunta Andrea Ragona, con la conferma in capo a Coalizione Civica di due deleghe chiave per la conversione ecologica come Urbanistica e Mobilità, e l’aggiunta della delega all’Ambiente, già responsabilità di Chiara Gallani.
Con le nostre due consigliere ed il nostro assessore, e tutti noi assieme, ci rimettiamo al lavoro per il bene della città.

LA MOZIONE APPROVATA DALLA ASSEMBLEA DEL 23 GIUGNO ’22

LA MOZIONE APPROVATA DALLA ASSEMBLEA DEL 23 GIUGNO ’22

L’Assemblea di Coalizione Civica,

premesso che

– come da mandato dell’Assemblea del 16 giugno, il Coordinamento Politico, nella interlocuzione col Sindaco sulla formazione della nuova giunta, ha chiesto la riconferma in capo a Coalizione Civica di un ruolo importante, mantenendo il più possibile le deleghe che, nella scorsa consiliatura, sono state esercitate da assessori di CCP nell’ambito delle competenze della stessa forza politica;

– la proposta del Sindaco, non ulteriormente negoziabile, prevede l’attribuzione a CCP di un solo assessorato, nella maggior continuità possibile con le deleghe precedenti e le figure che ne hanno avuto responsabilità;

– Le due opzioni di assessorato erano Ambito 1, composto da un insieme di deleghe di ambito sociale da determinarsi successivamente;  Ambito 2, composto dalle deleghe di Urbanistica, Mobilità e Verde oppure Ambiente

– l’Assessora al sociale uscente, nel sottolineare la oggettiva differenza di peso e di determinatezza tra le due proposte, con l’ambito 1 sostanzialmente indefinito, ha ritirato la propria disponibilità,

L’assemblea di Coalizione Civica per Padova

Ringraziando in ogni caso tutte le persone che l’hanno rappresentata in giunta e consiglio nella passata amministrazione;

Esprimendo apprezzamento per la sensibilità politica che ha condotto l’assessora al sociale uscente a ritirare la propria disponibilità;

Fermo restando l’impegno a proseguire il lavoro di realizzazione del programma in Consiglio Comunale ed in città;

Delibera in favore del l’ambito 2, composto dalle deleghe di Urbanistica, Mobilità, e Verde oppure Ambiente

LA MOZIONE APPROVATA DALL’ASSEMBLEA DEL 16 GIUGNO

LA MOZIONE APPROVATA DALL’ASSEMBLEA DI CCP DEL 16 GIUGNO

L’assemblea di Coalizione Civica per Padova, premesso che

– il sindaco uscente Sergio Giordani è stato rieletto al primo turno, con un numero di voti molto elevato, il che dimostra la validità dell’amministrazione degli ultimi cinque anni, a cui Coalizione Civica ha dato un contributo fondamentale, specialmente nelle linee maggiormente innovative e di discontinuità con il passato;

– per contro, è di estrema rilevanza il peso dell’astensione, che ha sfiorato il 50%, segnale che impone una seria riflessione sulla disaffezione dei Padovani verso la politica cittadina;

– il risultato elettorale ha determinato un ridimensionamento del peso di Coalizione Civica, che è passata dall’11,45% delle amministrative del 2017 al 5,95% del 12 giugno scorso, ed esprimerà due consiglieri, mentre altre forze politiche hanno aumentato il numero dei loro consensi;

– per contro, i tre assessori uscenti, dei quali l’assemblea riconosce il grande lavoro  politico e amministrativo svolto negli anni scorsi, hanno riportato un elevato numero di preferenze personali, posizionandosi tutti tra i dieci candidati più votati di tutta la coalizione elettorale;

– il lavoro degli assessori di CCP e di CCP tutta ha contribuito in maniera determinante all’esito elettorale del sindaco Giordani e della coalizione che lo sostiene, e questa circostanza deve necessariamente essere riconosciuta;

– una larga parte di città, legata ai temi dell’ambiente e della giustizia sociale, non ha rappresentanza in consiglio, e trova in Coalizione un’interlocuzione ed un punto di riferimento; è quindi importante che Coalizione possa avere lo spazio per portare anche la voce di questi mondi;

– alla luce di queste considerazioni, appare prioritario che la nuova giunta si ponga nel solco della precedente, dando spazio il più possibile alla continuità;

– Coalizione Civica rivendica la propria aderenza ai principi di democrazia interna, trasparenza e giustificazione delle proprie scelte;

– Coalizione Civica ribadisce altresì l’intenzione di prendere parte all’amministrazione della città, in continuità con il quinquennio appena trascorso, in modo da consentire una rilevante agibilità politica tanto in giunta quanto in consiglio comunale;

 

dà mandato al coordinamento politico

– di proporre al sindaco, in merito alla formazione della prossima giunta, in chiave di valorizzazione della continuità, la riconferma in capo a Coalizione Civica di un ruolo importante, mantenendo il più possibile le deleghe che, nella scorsa consiliatura, sono state esercitate da assessori di CCP nell’ambito delle competenze della stessa forza politica;

– di proporre al sindaco, per quanto concerne la scelta degli assessori, di tenere nella dovuta considerazione anche il numero di preferenze ottenute in sede di voto;

 

stabilisce

– di riconvocarsi, in modalità urgente, subito dopo l’interlocuzione con il sindaco, allo scopo di esprimersi sui relativi esiti.

Grazie alle 4621 persone che ci hanno sostenuto!

Grazie alle 4621 persone che ci hanno sostenuto!

Grazie perché sentiamo tutta la responsabilità e l’onore di rappresentare l’idea di città che con questo voto avete indicato.
Grazie a tutte le nostre attiviste, tutti i nostri attivisti, alle candidate e candidati, ai simpatizzanti, ai nostri consiglieri uscenti, assessore e assessori. Grazie per l’impegno, il lavoro, la passione e la dedizione che avete messo ogni giorno per cambiare questa città.
Siamo contenti dello storico risultato del Sindaco Giordani, a cui vanno le nostre congratulazioni. Risultato e consenso che pensiamo anche dovuto all’apprezzamento dei risultati dovuti al lavoro in cui Coalizione Civica si è spesa negli scorsi cinque anni: sociale, verde, ambiente, mobilità, urbanistica.
Non ci nascondiamo però che il nostro risultato è stato inferiore alle nostre aspettative e su questo sarà necessario riflettere nei prossimi giorni.
Ripartiamo dalla nostra comunità di attiviste e attivisti, dalle nostre consigliere elette, dal 6% di cittadine e cittadini che ci ha dato fiducia, e verso il quale siamo responsabili di quello che faremo.
Ci impegneremo, a maggior ragione, con ancora più forza e determinazione per difendere, proporre, far avanzare un’idea di città in cui al centro ci siano le persone, la giustizia climatica e quella sociale.
Ci aspettiamo dal Sindaco Giordani un secondo mandato che continui nel solco di quanto realizzato nello scorso.
Grazie a tutti,
Libertà è Partecipazione.

I cinque referendum del 12 giugno

Il 12 giugno, insieme alle elezioni amministrative, si votano anche cinque referendum.

Lo strumento referendario è un formidabile istituto di democrazia diretta, che merita di essere utilizzato per le grandi questioni che animano il dibattito etico e politico italiano, sui quali ogni cittadino e cittadina è in grado di formarsi un’opinione consapevole.

Al contrario, questa volta si vota su cinque quesiti sul tema della giustizia, di estrema complessità e di natura squisitamente tecnica, sui quali per la stragrande maggioranza delle persone è difficile esprimere un voto informato.

Si apre così la porta al populismo, agli slogan che semplificano e sviliscono le tematiche e inducono a un voto “di bandiera”, espresso solo in forza della simpatia per questo o quest’altro leader politico e senza alcuna comprensione del tema su cui si è chiamati ad esprimersi.

C’è un altro aspetto che, a nostro parere, rende questo voto particolarmente delicato ed è la grave carenza di informazioni. Non solo i media hanno dedicato poco spazio ai quesiti, ma anche da parte del comitato promotore sono pervenute, probabilmente per la enorme difficoltà di spiegare quesiti così tecnici e complessi in poche parole, informazioni non del tutto corrispondenti al contenuto dei quesiti.

Basti pensare allo slogan “chi sbaglia paga”, tanto utilizzato durante la campagna di raccolta firme: ma basta leggere il primo quesito per scoprire che si vogliono eliminare alcune limitazioni poste a carico delle persone condannate per reati in via definitiva.

In questo quadro e ferma la nostra contrarietà al voto referendario su aspetti così tecnici dell’amministrazione della giustizia, proviamo a fornire qualche nozione sui singoli quesiti, allo scopo di agevolarne la comprensione.

 

 

Il primo quesito (scheda rossa) è rivolto all’abrogazione del Testo unico in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo (d.  Lgs. 235/2012, emanato in attuazione della cosiddetta legge Severino).

Questo testo di legge, composto di 18 articoli,  riguarda le persone condannate in via definitiva ad una pena superiore a due anni di reclusione per uno dei seguenti reati: associazione per delinquere finalizzata alla commissione di gravi reati contro la persona (riduzione in schiavitù, violenza sessuale su minore, tratta di persone, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, traffico di organi, associazione di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico di droga, associazione per delinquere con finalità di terrorismo.

Tali persone non possono candidarsi ad una carica elettiva (parlamentare, parlamentare europeo, consigliere di circoscrizione, comunale, provinciale o regionale, sindaco, ecc.) e non possono ricoprire incarichi di governo; se la definitività della condanna sopravviene quando una persona ricopre uno dei ruoli predetti, è prevista la sua decadenza.

L’incandidabilità dura sei anni a partire dalla data di passaggio in giudicato della sentenza.

Un solo articolo della legge Severino è, secondo il parere generale, problematico, ed è il n. 11, che riguarda sindaci e amministratori locali. Questi vengono sospesi dal loro incarico se sono raggiunti da una sentenza di condanna (per i reati sopra ricordati e per diversi reati contro la pubblica amministrazione come corruzione, peculato ecc.) anche non definitiva, cioè ancora impugnabile in appello o in cassazione). Tale norma contrasta con la presunzione di innocenza, che, nel nostro ordinamento, vale fino alla condanna definitiva.

Ma la doverosa revisione o abrogazione di questa norma non necessita certo della totale cancellazione totale della legge Severino.

Perché, dunque, porre un quesito così ampio, che coinvolge l’intera legge Severino?  Per aprire di nuovo la via ai condannati in via definitiva per mafia, terrorismo e corruzione, che vogliano candidarsi a ricoprire una carica dello stato, e per consentire a sindaci, parlamentari ecc. che siano raggiunti da una condanna definitiva per quegli stessi reati, di restare seduti sulla loro poltrona (a meno che non sia la magistratura a stabilire, caso per caso, di applicare la sanzione accessoria della decadenza dai pubblici uffici.

Perché persone che hanno commesso reati tanto gravi devono poter conservare le loro cariche istituzionali o ricandidarsi a ricoprirle come se niente fosse? A noi non è chiaro, e del resto anche il comitato per il sì (ovvero per l’abrogazione) insiste molto sul carattere problematico dell’art. 11, senza dire molto sul resto della legge.

 

 

Il secondo quesito (scheda arancione) riguarda le misure cautelari, cioè quelle (custodia cautelare in carcere, arresti domiciliari, obbligo di dimora, ecc.)  che si applicano a persone indagate per determinati reati, quando il processo a loro carico è in corso o deve ancora iniziare, a fronte di indizi di colpevolezza importanti, per prevenire uno dei seguenti tre rischi: pericolo di inquinamento delle prove, pericolo di fuga, pericolo di reiterazione del reato.

La disciplina delle misure cautelari è contenuta nell’art. 274 del codice di procedura penale.

Con il quesito referendario si chiede di abrogare una parte di questo articolo, e in particolare della sua lettera c), che disciplina il caso del rischio di reiterazione del reato, cancellando il seguente passo: “… o della stessa specie per quello per cui si procede. Se il pericolo riguarda la commissione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede, le misure di custodia cautelare sono disposte soltanto se trattasi di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni ovvero, in caso di custodia cautelare in carcere, di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni nonché per il delitto di finanziamento illecito dei partiti”.

Cosa significa?

Che se passa il “sì”, una misura cautelare a carico dell’indagato o imputato potrà essere disposta se c’è pericolo di inquinamento delle prove, se c’è pericolo di fuga, oppure “sussiste il concreto e attuale pericolo che questi commetta gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale o diretti contro l’ordine costituzionale ovvero delitti di criminalità organizzata”.

Se invece c’è il rischio che l’indagato o imputato “semplicemente” ripeta lo stesso reato, non si potrà più disporre a suo carico nessuna misura cautelare. Attenzione, quindi: non si propone di eliminare, per il caso di rischio di reiterazione del reato, la possibilità di disporre la sola custodia in carcere, ma qualunque misura cautelare.

I promotori del referendum sostengono che il quesito sia volto ad evitare “abusi” della custodia cautelare. E’ vero che, per alcune tipologie di reato, e in particolare per i reati legati alla cessione di stupefacenti, le misure cautelari e in particolare la custodia cautelare in carcere vengono utilizzate con una larghezza preoccupante.

E’ anche vero però che se passasse il “sì” non sarebbe più possibile disporre alcun tipo di misura cautelare a carico di imputati e indagati per reati che si caratterizzano proprio per il rischio di reiterazione del reato. Basti pensare allo stalking o alle truffe agli anziani.

IL SOSTEGNO DI ELLY SCHLEIN A COALIZIONE CIVICA PER PADOVA

IL SOSTEGNO DI ELLY SCHLEIN A COALIZIONE CIVICA PER PADOVA E A SERGIO GIORDANI

“In bocca al lupo per questi ultimi fondamentali momenti in cui continuare a tessere reti e convincere le persone che partecipare conta ancora.”

Grazie a Elly Schlein per queste bellissime parole che ci danno ulteriore carica e…viva il lupo!