Cultura

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Il gruppo Cultura è attivo per collaborare alla definizione delle politiche culturali della Città.
Di seguito, il programma elaborato e presentato ai cittadini in campagna elettorale. Nella tab a destra la versione integrale.

La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande. [Gadamer]

In questo periodo, ci stiamo concentrando principalmente su due aree di lavoro:

  • le BIBLIOTECHE, sia quelle di quartiere che la Civica, in particolare per quanto riguarda l’apertura da anni rimandata della Biblioteca dei bambini e dei ragazzi al San Gaetano.
  • Il Regolamento Beni Comuni, con un gruppo nato ad hoc.

 

 

 

PROGRAMMA IN BREVE

Le politiche culturali della città devono rispondere a due linee guida, che comportano comportano un radicale e strutturale ripensamento dell’assessorato alla cultura, e modifiche allo stesso impianto di governance della città che devono avere come fondamento in una riscrittura dello Statuto della città.

 

Le linee guida sono:

una cultura partecipativa

– per una città policentrica

 

una cultura partecipativa: le politiche culturali dell’Amministrazione Comunale, per essere realmente efficaci ed inclusive, non possono più essere delegate in esclusiva alle figure istituzionali,  ma devono vedere la partecipazione diretta dei cittadini, attraverso il coinvolgimento costante e trasparente delle realtà associative esistenti nel territorio  e dei cittadini singoli o in rete tra loro.

La cultura è fatta di cose che ci scambiamo; ed è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande.

L’assessorato e le componenti elettive (ovvero la commissione cultura) non rinunciano ad un ruolo d’indirizzo, ma lo reinterpretano come una mission, di stimolo, coordinamento  ed organizzazione, delle esigenze, dei desideri, dell’immaginazione culturale che vengono dalla cittadinanza.

 

Per una città policentrica: ovvero una città che sappia spostare investimenti ed energie nei quartieri e nei rioni, luoghi dove è possibile la complessa sfida della ricostruzione di relazioni di prossimità e di reale partecipazione al piacere della cosa pubblica.

 

Un punto di incrocio di queste due linee guida, che sembra emergere come progetto quadro fra i vari ambiti tematici anche degli altri tavoli di lavoro, è quello delle Case di Quartiere, sul modello torinese. Immaginiamo due o tre centri culturali e sociali su spazi ampi, polifunzionali, accoglienti, radicati in zone specificce; luoghi autogestiti, frutto di progettazione partecipata, contenitori di molteplici progettualità.

Hanno anche un ruolo di coltivazione di socialità e di relazioni di prossimità, e quindi possono inserirsi nelle linee guida di progettazione europea sulla riqualificazione urbana.

Sono luoghi aperti a tutti i cittadini, accessibili, accoglienti e generativi di incontri  e di partecipazione attiva. Sono spazi di tutti ma sede esclusiva di nessuno, e si situano su un piano intermedio fra pubblico e privato. Possono quindi essere occasione di riflessione per la stesura di un  Regolamento dei Beni Comuni; un percorso capace di sostenere i cittadini o collettivi che vogliono prendersi cura  degli spazi pubblici della città, anche attraverso l’organizzazione di micro-eventi di comunità.

 

Dentro questo impianto condiviso, stiamo sviluppando molti altri temi.

Ne evidenziamo solo due.

Uno è la valorizzazione dei fenomeni culturali che già esistono, e che vanno posti di fronte alla sfida della crescita e dell’intreccio ma anche alle condizioni minime per poter funzionare, che sono spesso mancate, e non solo negli ultimi due anni.

Ragioniamo quindi di

  • un Ufficio Unico di Supporto all’Organizzazione di Eventi per snellire le pratiche burocratiche che oggi sono un freno
  • defiscalizzazioneper l’organizzazione di eventi in particolari aree in stato di bisogno, non solo periferiche ma anche centrali
  • prosecuzione e sviluppo della mappatura di spazi sfittia Padova di proprietà comunale da poter rimettere in circolo
  • impegnare il Comune alla costruzione di una struttura finalizzata alla partecipazione a bandi nazionali ed europei. Dovrà essere una struttura trasversale (non solo settore cultura), in grado di costruire un piano strategico sulla bandistica ovvero essere in grado di leggere le linee di tendenza dei finanziamenti, per declinarle in favore dei progetti utili alla città, con la collaborazione attiva del tessuto associativo e della cittadinanza.

 

L’altra sono due idee quadro di politica culturale della città

  • Il lancio di un festival per così dire eponimo, ovvero che si leghi al nome della città, e di valenza (inter)nazionale, sul modello di festival Letteratura- Mantova, festival Economia Trento, eccetera, da immaginare e costruire in modo collaborativo
  • la valorizzazione, sia nei confronti dei cittadini che in ottica di stimolo del turismo, dell’imponente patrimonio cittadino.

Padova è dotata di una serie di musei di portata nazionale,e potrebbe diventare un polo di attrazione più importante di ora anche per il turismo culturale. La ricchezza patavina è resa irriconoscibile dal carattere disperso e disorganizzato de suoi beni, che peraltro insistono in un’area assai circoscritta.

L’ara circoscritta fa si che i musei formino nel loro insieme un sistema potenziale, da rendere reale attraverso l’idea dell’Isola dei Musei e di un percorso che l’attraversi, il Liston della Cultura.

Pensateli, a portata di una breve passeggiata; La Cappella Scrovegni; Gli Eremitani con affreschi di Guariento, Giusto de Menabuoi e la cappella Ovetari; Il museo civico; la Pinacoteca civica (Giotto, Bellini, Veronese, i Bassano, Tintoretto, Romanino, Tiziano, Tiepolo…) il Palazzo Zuckermann, Palazzo Cavalli, Palazzo Manua Benavides, il Centro Altinate.

In mezzo a questo sistema da costruire e da valorizzare con strumenti di educazione, di audience development ovvero di attivo coinvolgimento dei fruitori, di promozione turistica, due progetti nuovi da costituire, la Casa del Bembo, possibile Museo del Rinascimento, e l’Urban Center, luogo dove la città progetta ed immagina se stessa.

 

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